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Agostino Scilla ( Messina 1629 - Roma 1700) attribuito - attributed

In SILVER, PAINTINGS, ICONS AND FINE ARTS

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Agostino Scilla ( Messina 1629 - Roma 1700) attribuito - attributed
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Milan, Italy
Agostino Scilla ( Messina 1629 - Roma 1700) attribuito - attributedCartesioOlio su telaDescartesOil on canvas67 x 56 cmDopo i primi studi umanistici nella sua città, è apprendista nella bottega di Antonino Barbalonga Alberti.Agostino Scilla si trasferisce a 17 anni Roma, dove ha modo di studiare i grandi maestri del Rinascimento e frequentare la scuola di Andrea Sacchi. Nel 1651 torna a Messina, operando come pittore. La sua fama e le conseguenti commissioni gli hanno permesso di aprire una sua bottega, dove tra i molti si sono formati Giuseppe Balestriero, Placido Celi, Antonio Madionai. Su commissione del Principe Antonio Ruffo ha decorato la terza camera del palazzo “Alla Marina”, dipingendo l’affresco intitolato “Sposalizio del Merito e della Virtù che scaccia Invidia e Avarizia“. A causa della sua partecipazione alla rivolta anti spagnola del 1674 a Messina, fugge in Francia, dove dipinge il quadro “La conversione della Maddalena” nella chiesa di Bouliac. Quattro anni più tardi, rientrando verso Roma, soggiorna a Torino, decorando il Salone del Palazzo Reale con figure allegoriche rappresentanti la Fortezza e la Giustizia. Giunto all’Urbe fa parte dell’Accademia di San Luca per cui dipinse un “Autoritratto” e un “San Gerolamo”. L’opera si caratterizza per una pittura di tocco e inquadrata nella corrente “neoveneziana” presente a Roma e portata in auge da Pier Francesco Mola e Salvator Rosa, che trova emuli e seguaci in vari artisti soprattutto di estrazione nordica, come Monsù Bernardo, Daniel Seitter ma anche gli italiani Gerolamo Troppa o Antonio Gherardi. Un confronto edificante lo si ritrova nell’opera “Tolomeo” (già mercato francese, pubblicata a pag. 206 de “Mola e il suo tempo- pittura di figura a Roma dalla Collezione Koelliker” a cura di Francesco Petrucci) poi passato in asta presso Hampel, il 5 luglio 2017
Agostino Scilla ( Messina 1629 - Roma 1700) attribuito - attributedCartesioOlio su telaDescartesOil on canvas67 x 56 cmDopo i primi studi umanistici nella sua città, è apprendista nella bottega di Antonino Barbalonga Alberti.Agostino Scilla si trasferisce a 17 anni Roma, dove ha modo di studiare i grandi maestri del Rinascimento e frequentare la scuola di Andrea Sacchi. Nel 1651 torna a Messina, operando come pittore. La sua fama e le conseguenti commissioni gli hanno permesso di aprire una sua bottega, dove tra i molti si sono formati Giuseppe Balestriero, Placido Celi, Antonio Madionai. Su commissione del Principe Antonio Ruffo ha decorato la terza camera del palazzo “Alla Marina”, dipingendo l’affresco intitolato “Sposalizio del Merito e della Virtù che scaccia Invidia e Avarizia“. A causa della sua partecipazione alla rivolta anti spagnola del 1674 a Messina, fugge in Francia, dove dipinge il quadro “La conversione della Maddalena” nella chiesa di Bouliac. Quattro anni più tardi, rientrando verso Roma, soggiorna a Torino, decorando il Salone del Palazzo Reale con figure allegoriche rappresentanti la Fortezza e la Giustizia. Giunto all’Urbe fa parte dell’Accademia di San Luca per cui dipinse un “Autoritratto” e un “San Gerolamo”. L’opera si caratterizza per una pittura di tocco e inquadrata nella corrente “neoveneziana” presente a Roma e portata in auge da Pier Francesco Mola e Salvator Rosa, che trova emuli e seguaci in vari artisti soprattutto di estrazione nordica, come Monsù Bernardo, Daniel Seitter ma anche gli italiani Gerolamo Troppa o Antonio Gherardi. Un confronto edificante lo si ritrova nell’opera “Tolomeo” (già mercato francese, pubblicata a pag. 206 de “Mola e il suo tempo- pittura di figura a Roma dalla Collezione Koelliker” a cura di Francesco Petrucci) poi passato in asta presso Hampel, il 5 luglio 2017

SILVER, PAINTINGS, ICONS AND FINE ARTS

Auktionsdatum
Lose: 351
Ort der Versteigerung
Sede Legale
Via Nino Bixio, 34
Milan
Italy
20129
Italy

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